Hideous Divinity «Cobra Verde» [2014]

Hideous Divinity «Cobra Verde» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
07.02.2015

 

Visualizzazioni:
2277

 

Band:
Hideous Divinity
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Titolo:
Cobra Verde

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Enrico Di Lorenzo :: vox
Enrico Schettino :: guitar
Antonio Poletti :: guitar
Stefano Franceschini :: bass
Giulio Galati :: drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
43' 45"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.10.2014

 

Etichetta:
Unique Leader Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Earsplit PR
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Recensione

Molto buono questo secondo album edito dalla Unique Leader degli Hideous Divinity, che in 44 minuti circa ci donano un ottimo esempio di death metal ripartito in 8 tracce più cover conclusiva dei Ripping Corpse.
Non sono poi così pochi quelli che in Italia provano a fare questo genere musicale, ma di questi alcuni toppano nell’essere troppo poco brutali e troppo tecnici. Anche brutali per carità, ma rendendo l’album piatto e monodirezionale. Fortunatamente però gli Hideous Divinity mostrano, dopo due canzoni tecniche e forse un po’ troppo aggrovigliate, di sapersi distinguere grazie ad una title track imponente con momenti lenti atmosferici alla Nile alternati ad altri più furenti, ad una “Adjinakou” lenta e molto pesante, nonché per una parte centrale che riesce a donare maggior varietà all’album grazie a due o tre canzoni più dirette sia nei riffs che nei grooves, con un feeling old school a tratti affiorante davvero assassini, che si nota nella secondo me migliore del lotto “Sinister and demented”, più alla Hate Eternal all’inizio e più old school verso la fine. Questa soluzione sonora non è di poco conto, visto che riesce ad evitare una eccessiva tecnicità dell’album, che lo avrebbe altrimenti reso troppo confuso e monodirezionale, cosa che onestamente non apprezzo, ma che sarebbe anche accettabile se l’album fosse breve, cosa che quest’album non è. Conclude una cover dei Ripping Corpse, curiosa e coraggiosa scelta. Ma non è soltanto questo che rende l’album buono: fondamentalmente il songwriting degli HD funziona per un sempre abile incastonare riffs complicati e dall’arrangiamento ben riuscito, magari all’inizio dell’album un po’ sovrabbondante per ciò che riguarda la batteria, ma ben riuscito altrove, con l’essenza del sound che sta tutto nella botta massiccia in faccia, non tanto nei grooves o nei riffs, il tutto condito da capacità tecniche sopra la media, come ad esempio la ragguardevole velocità sentita nel finale della settima canzone.
Insomma: poliedrico, ben composto, non troppo tecnico ma ottimamente suonato, “Cobra Verde” è un album da avere se siete fanatici del Brutal Death Metal.

Track by Track
  1. In my land I was a snake 70
  2. The somber empire 70
  3. Cobra verde 80
  4. Salt in the martyrs wound 75
  5. Sinister and demented 80
  6. Desolation within 75
  7. The alonest of the alone 75
  8. Adjinakou 75
  9. The last and only son (Ripping Corpse cover) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl pubblicata il 07.02.2015. Articolo letto 2277 volte.

 

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